mercoledì 26 maggio 2010

Augtsch by David Shelton



Un ottimo esempio di cortometraggio realizzato da David Shelton! Tutti i diritti sono riservati all'autore.

Augtsch 3D from DavidShelton on Vimeo.

martedì 18 maggio 2010

deconstruct by Tina Braun

deconstruct from Tina Braun on Vimeo.



Un video realizzato interamente in tecnica anaglifica, molto particolare e interessante! Realizzato da Tina Braun date un occhiata anche al suo sito internet!

S. Giovanni Battista 3D - Caravaggio



San Giovanni Battista (talvolta chiamato San Giovanni nel deserto) era un soggetto molto frequente nella pittura di Michelangelo Merisi da Caravaggio (1571–1610), il quale realizzò almeno otto dipinti con questo tema.
La storia di Giovanni Battista è tratta dai Vangeli. Giovanni era il cugino di Gesù, e, sin da bambino, era stato chiamato a preparare la strada per l'arrivo del Messia. Visse nel deserto della Giudea tra Gerusalemme e il Mar Morto, "era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e si cibava di locuste e miele selvatico." Egli battezzò Gesù nel Giordano, e venne infine ucciso da Erode Antipa, a causa delle severe critiche che rivolgeva al re. Giovanni venne rappresentato frequentemente nell'arte Cristiana, solitamente insieme a una ciotola, una croce di canne, la pelle di cammello e un agnello. La scena più diffusa, prima della Controriforma, era il battesimo di Gesù da parte di Giovanni, o talvolta il Battista bambino insieme a Gesù bambino e a Maria sua madre, molto spesso accompagnata dalla madre del Battista, Santa Elisabetta. La figura di Giovanni da solo nel deserto non era molto comune, ma nemmeno del tutto sconosciuta. Per il giovane Caravaggio, Giovanni era solitamente un ragazzo o un giovane solo, nel deserto. Tale raffigurazione si basava su una breve affermazione del Vangelo di Luca "il fanciullo cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele."
Oltre a queste opere raffiguranti Giovanni da solo, datate prevalentemente nei primi anni dell'artista, Caravaggio dipinse tre grandi scene di carattere narrativo sulla morte di Giovanni - la grande Decollazione di Malta, e due scure opere raffiguranti Salomè che mantiene la sua testa, una a Madrid, e una a Londra.

L'attribuzione di questo dipinto a Caravaggio è discussa, dato che l'opera viene spesso assegnata a Bartolomeo Cavarozzi, un giovane allievo. È conservata nella collezione del Museo Tesoro Catedralicio a Toledo (Spagna), e John Gash (vedi fonti successive) ipotizza che potrebbe essere stata una delle opere eseguite da Caravaggio per il priore dell'Ospedale della Consolazione, come ci riferisce Mancini, uno dei primi biografi dell'artista.
Stando al Mancini il priore "successivamente li portò con sé in patria"; sfortunatamente, una versione del manoscritto di Mancini afferma che la patria del priore era Siviglia, mentre altri parlano della Sicilia. I documenti riferiscono che nell'ospedale c'era un priore spagnolo sin dal 1593, il quale non avrebbe lasciato il luogo prima del giugno 1595. Gash menziona il giudizio dello studioso A.E. Perez Sanchez che vede nella figura del santo una grande affinità con lo stile del Cavarozzi, seppure il resto del dipinto non ne rispecchi affatto, "e l'estrema alta qualità di certi passaggi, specialmente i rami d'uva splendidamente dipinti... è molto più una caratteristica di Caravaggio." Gash indica anche il delicato chiaroscuro e il leggero trattamento dei contorni e delle sembianze, e le simili sembianze stilistiche nelle opere giovanili di Caravaggio, come il Concerto e San Francesco in estasi. Se questo e altri dipinti di Caravaggio erano davvero a Siviglia in quegli anni avrebbero senza dubbio influenzato Velázquez nelle sue opere giovanili. In ogni modo, gli argomenti a favore di Cavarozzi sono forti, e lo stesso artista è conosciuto per aver trascorso alcuni anni in Spagna, dal 1617 a al 1619.[1]
Peter Robb, considerando il dipinto di Caravaggio, lo data intorno al 1598, nel periodo in cui l'artista faceva parte della famiglia del suo primo protettore, il Cardinale Francesco Maria Del Monte. Robb fa notare che il Battista è evidentemente lo stesso ragazzo che fece da modello per Isacco nel Sacrificio di Isacco, che potrebbe datarsi intorno a quello stesso periodo. Sfortunatamente questo Sacrificio di Isacco è ancora oggetto di discussione, e quindi il problema dell'attribuzione non è ancora risolto. La figura di Giovanni si staglia su uno sfondo di verdi viti e steli spinosi, seduta su un mantello rosso, reggendo una croce di esili canne e osservando un agnello, seduto ai suoi piedi. Il manto rosso è un elemento comune nelle opere di Caravaggio, avente molti precedenti nell'arte rinascimentale.[2]
Il Giovanni Battista riporta molte delle caratteristiche che si riscontrano nelle altre opere di Caravaggio a partire da questo periodo. Le foglie dietro la figura, e le piante e il suolo intorno ai suoi piedi, sono dipinti con accurato, quasi fotografico, senso del dettaglio, come si vede nella contemporanea natura morta Canestra di frutta, mentre il melanconico autoassorbimento del Battista crea un'atmosfera di introspezione. Le foglie di vite vogliono significare che dall'uva che è stata schiacciata è nato il vino dell'Ultima cena, mentre le spine riportano alla mente la Corona di spine, e l'agnello è un ricordo del Sacrificio di Cristo.
La scelta di Caravaggio di dipingere Giovanni Battista come un giovane era piuttosto insolita per l'epoca - il santo, infatti, fino ad allora, era rappresentato come un fanciullo, insieme a Gesù bambino e talvolta accompagnato dalla madre di Gesù; altre volte come un adulto, nell'atto di battezzare Gesù. Tuttavia non è assolutamente senza precedenti. Leonardo ha dipinto un Battista giovane ed enigmatico con un dito rivolto in alto (al Cielo?) e l'altra mano volta a indicare il proprio petto, mentre Andrea del Sarto lasciò un Battista che ha quasi del tutto preannunciato quello di Caravaggio. Sia Leonardo che Del Sarto hanno creato dalla figura di Giovanni qualcosa che accenna a un significato interamente personale, non accessibile allo spettatore, e Caravaggio non è da meno a questa scelta.

Fonte anaglifo: 3D Gugle

Fonte scritta: Wikipedia

giovedì 13 maggio 2010

Your Private Berlesque Show

YOUR PRIVATE BURLESQUE SHOW from Burlesque Vivo on Vimeo.



Ecco un divertente video anaglifico creato da Berlesque Vivo un canale di Vimeo. Buona visione!

Colgo l'occasione per linkare anche il mio canale Vimeo appena creato!

venerdì 7 maggio 2010

Piramidi Maya 3D (Teotihuacan)



Nel momento di massimo splendore, nella prima metà di questo millennio, Teotihuacan fu la più grande città del continente americano. Il suo nome viene anche utilizzato per designare la civiltà di cui era il fulcro, che si estese fino a comprendere la maggior parte dell'attuale Messico. Segni della presenza della civiltà teotihuacana, sebbene non si possa parlare di un vero e proprio controllo politico ed economico, possono essere riscontrati anche in diversi siti archeologici della zona di Veracruz e della regione Maya.
Il nome della città è per convenzione scritto con l'accento tonico marcato sull'ultima sillaba, in conformità alle regole dell'ortografia della lingua spagnola. Nella lingua náhuatl il nome viene invece pronunciato [teoti'wakan], con l'accento sulla sillaba "wa", e l'accento non viene segnato graficamente. Entrambe le pronunce sono utilizzate e parimenti legittime.
Il nome Teotihuacan fu dato alla città dagli Aztechi solo secoli dopo la sua caduta, e viene tradotto come "il luogo dove gli uomini diventano dei". Sono state proposte anche traduzioni alternative, quali "Il luogo di nascita degli dei" e "Il luogo di coloro che hanno la via degli dei ". Recentemente il glifo che rappresenta la città è stato tradotto come "il luogo del sacrificio prezioso".
Non conosciamo quale fosse il nome originario, ma in alcuni testi geroglifici della regione Maya compare definita come "puh", ovvero la "regione dei canneti". Questo suggerisce che i Maya conoscessero Teotihuacan come una "regione dei canneti" analoga ad altri insediamenti del Messico centrale che erano chiamati Tollan, come quelli di Tula-Hidalgo e Cholula. Queste denominazioni consuetudinarie crearono una certa confusione, nei primi anni del secolo scorso, in quanto gli studiosi discussero a lungo chiedendosi se Teotihuacan oppure Tula-Hidalgo fossero la Tollan che era stata descritta dalle cronache del 16° secolo. Adesso sembra ormai chiaro che con il termine Tollan si debba genericamente intendere un tipico modo di concepire l'inurbazione in Centroamerica, ovvero assimilare metaforicamente i fasci di canne che facevano parte dell'ambiente lacustre dell'altopiano del Messico, agli assembramenti di persone in una città.
Sui lati dell'ampio viale centrale della città, chiamato "Viale dei Morti" (traduzione del nome Nahuatl Miccaohtli), sorgono ancora imponenti edifici cerimoniali, tra i quali l'immensa Piramide del Sole (la seconda per grandezza tra le piramidi del nuovo mondo dopo la Grande piramide di Cholula) ,la Piramide della Luna, e molte altre piattaforme costruite con lo stile talud-tablero. Gli Aztechi credevano che queste ultime fossero tombe, e da quest'idea trassero il nome assegnato al viale. Oggi sappiamo che che si trattava di altari cerimoniali, sopra ai quali venivano eretti dei templi.
Più avanti, lungo il Viale dei Morti, si trova l'area conosciuta come La Cittadella che comprende il Tempio del Serpente Piumato, oggi piuttosto rovinato. Quest'area consisteva in una vasta plaza circondata da templi che rappresentava il fulcro politico-religioso della città. Il nome Cittadella le è stato attribuito dagli Spagnoli, che credettero si trattasse di una fortezza. Nei palazzi che si trovano vicino ai templi vivevano molti degli abitanti di Teotihuacan più ricchi e potenti. Il più grande di questi ha una superficie di più di 3300 m2. La gente comune viveva invece in grandi costruzioni residenziali, paragonabili alle insule romane, che sorgevano un po' in tutto il resto della città. Molti di questi edifici contenevano anche botteghe laboratori artigianali che producevano e vendevano oggetti di ceramica e altri beni.
La disposizione geografica di Teotihuacan è un ottimo esempio di pianificazione urbana centroamericana: il posizionamento degli edifici è, in accordo con le convinzioni dell'epoca, una rappresentazione simbolica dell'universo. Il reticolato urbano è allineato con precisione a 15.5° nord-est. Il Viale dei Morti, in particolare, sembra puntare verso il Cerro Gordo che si trova a nord della Piramide della Luna.

Fonte: wikipedia



Mi sorge spontanea una domanda, come facevano i Maya e altre antiche civiltà a conoscere così tante informazioni sul nostro sistema solare? Siamo sicuri che gli dei di cui parlano non siano qualcos'altro? Io ci rifletterei un pò... Non ascoltate la scienza ufficiale, non fidatevi di ciò che la storia ci racconta, usate la testa e cercate voi le risposte! Vi accorgerete che questi antichi popoli non sono poi così primitivi come li abbiamo sempre considerati... informatevi il 2012 è vicino, non rimane molto tempo!

Fonte anaglifo: 3D latinamerica

Bolle di sapone 3D



Purtroppo non ho molto tempo di curare il blog ultimamente, ma eccovi un anaglifo trovato in rete! I diritti sono sempre dell'autore.

lunedì 3 maggio 2010

Ursus arctos horribilis 3D



L'orso grigio dell'America del nord o grizzly, nome che in inglese significa brizzolato, somiglia molto all'orso bruno per l'aspetto esteriore, ma risulta più tozzo e anche più pesante. Il colore della sua pelliccia è grigio con riflessi argentei al bruno-rossiccio piuttosto chiaro con riflessi dorati; i riflessi sono dovuti all'apice bianco o giallastro di ogni singolo pelo. La sua lunghezza si aggira intorno ai 2,50 metri, ma può raggiungere anche i 3 metri. Il suo peso invece si aggira fra i 400 e i 500 chilogrammi, ma può arrivare anche agli 800. Ha delle unghia che possono essere lunghe anche 15 centimetri. La gobba formata dal dorso all'altezza delle spalle permette di distinguerlo a prima vista dall'orso nero, che vive nelle stesse regioni. Abita sulle Montagne Rocciose, dall'Alasca sino al confine con la California, ma risulta diffuso soprattutto nel Canada e nell'Alasca. Come all'orso bruno, questo tipo di orso è soggetto al letargo invernale. Esso risulta molto goloso di miele. E' un eccellente nuotatore e un pescatore molto abile. Mangia frutta e radici . La forza di cui è dotato gli consente di aggredire vittoriosamente tutti gli animali che vivono sul suo territorio, anche i più grossi come i bisonti. Le femmine si accoppiano per la prima volta al quarto anno di vita. Il periodo degli amori ricorre verso la fine di giugno. La coppia rimane unita per circa 1 mese e poi si separa definitivamente. La gestazione ha una durata variabile da 180 a 250 giorni. In ottobre la femmina si scava una tana e vi si rinchiude. La neve non tarda a isolare la tana dove i piccoli, in numero di 2 o 3, nasceranno in gennaio.

Firenze in 3D di Matthew Bates



Eccomi dopo una lunga assenza, sono stato a Londra per un pò di giorni e forse posterò qualche esperimento fatto in quei giorni. Ma veniamo al soggetto in questione! Matthew Bates è un pittore americano che dipinge ad olio, fin qui niente di straordinario, molte persone dipingono ad olio. Ma la sua idea è molto originale e davvero coraggiosa. Ha tentato di emulare l'effetto anaglifo dipingendo ad olio le due immagini sovrapposte, rosso e ciano! Davvero un esercizio complesso secondo me. Il risultato poteva essere migliore ma solo per l'idea merita di essere visto! Per maggiori informazioni potete consultare Florence in 3D dove trovate altre sue opere e la sua biografia.

Ringrazio la fonte: 3D Manifesto